Atlante dei prodotti tipici: la Pasta

L’Atlante dei prodotti tipici: la Pasta riporta oltre trecento schede dedicate ad altrettante tipologie pastarie, le principali. Ma le varianti, talvolta anche soltanto lessicali, di queste principali tipologie si contano in almeno altre mille: a testimonianza di come il popolo italiano ha fatto suo questo alimento, piegandolo ad una serie di consuetudini locali. Discute il mondo accademico se sia stato il pane a generare la pasta, o viceversa. Tra le due tesi questo libro ne propone una terza, frutto non di compromesso ma di buon senso. Al principio di tutto fu lo gnocco, un unico impasto indifferenziato da cui l’intelligenza umana derivò entrambi gli elaborati. E un residuo di questo lungo processo evolutivo lo si trova nel vocabolario tedesco dove, dalla massiccia corpulenza dello gnocco Knödel spunta la aerea leggerezza della tagliatella Nudel.
E’ Modena o Bologna la generatrice dei tortellini? E in che cosa questi differiscono dai cappelletti di Forlì e Reggio Emilia o, ancora, da quelli che il cuoco Alvisi preparava per il futuro Pio VII quando era ancora semplice vescovo di Imola? E gli strozzapreti (o strangolapreti che chiamar si vogliano) in che cosa differiscono da regione a regione, quasi che ogni area geografica abbia voluto regolare a modo proprio la soluzione finale del problema ecclesiastico?
A questi, e a tanti altri interrogativi, risponde il volume di Oretta Zanini De Vita entrato a far parte dell’Atlante dei Prodotti Tipici curato dall’Istituto Nazionale di Sociologia Rurale con un’ampia introduzione di Corrado Barberis.

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