Il marchio IGP è salvo. E’ andata a buon fine la missione romana condotta da Gioachino Palestro, presidente del Consorzio, e da Eugenio Guarnaschelli. Giovedì scorso 20 giugno, il “tandem” mortarese ha raggiunto la Capitale per incontrare i funzionari del MIPAAFT, il Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo.

Il nodo del contendere era, come già riportato sul nostro settimanale, l’alimentazione delle oche. Per il 2019 arriverà una deroga al disciplinare di produzione che permetterà di aumentare il numero di oche che potranno essere trasformate in salame griffato IGP. Un buon numero, infatti, è già assicurato dall’allevamento “L’oca di Sant’Albino” di Davide Gallina, in grado di rispettare il disciplinare anche senza deroga. “Chiaramente dal prossimo ottobre bisognerà affrettarsi a stendere un nuovo disciplinare che possa rispettare anche quelle che sono le nuove indicazione comunitarie. – aggiunge Palestro – Nei prossimi giorni ci recheremo anche in Regione Lombardia per adeguare quelli che sono gli aspetti burocratici più stringenti”.

Per la sagra 2019, dunque, non ci sono dubbi: il marchio Igp è salvo.

Non solo burocrazia nella trasferta romana di Gioachino Palestro ed Eugenio Guarnaschelli. Il Consorzio guarda anche avanti nell’ottica della promozione del prodotto e della sua storia. “Abbiamo incontrato Lucio Fumagalli che attualmente è alla guida di INSOR, l’Istituto nazionale di Sociologia Rurale – precisa Guarnaschelli – Con lui abbiamo pianificato un convegno che si svolgerà a Mortara a novembre e che, tra le altre cose, dovrà ricordare il professor Corrado Barberis, predecessore dello stesso Fumagalli alla guida dell’INSOR. Per il prossimo anno, invece, ci piacerebbe proseguire la collaborazione con Insor per organizzare incontri non tanto a carattere tecnico quanto divulgativo”.

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