Il 29 Gennaio 2019, presso la Sala Rossa dell’Istituto Sturzo, si sono svolti i preparativi per i festeggiamenti dei primi sessant’anni dell’INSOR. Quale occasione migliore, se non questa, per celebrare i 90 anni del Professor Corrado Barberis, presidente honoris causa dell’Istituto nazionale di Sociologia rurale?

Corrado Barberis, professore emerito di Sociologia, decano della Sociologia rurale, ha dedicato una vita intera allo studio delle trasformazioni delle campagne italiane e del patrimonio rurale e agricolo italiano. Indubbio è stato il ruolo trainante nella scoperta e nel riconoscimento della tipicità alimentare svolto dall’INSOR e dallo stesso Professor Barberis.

La scelta dell’Istituto Sturzo non è stata casuale; l’Istituto, infatti, è un ente morale che nasce con l’intento di promuovere e favorire gli studi in campo umanistico e che si fa portavoce di un intenso programma di attività culturali.

E di che tipo di cultura stiamo parlando in questo caso?

Della cultura della ruralità, di cui l’INSOR, nella persona stessa del suo padre fondatore, trova la sua massima espressione: un tema, quello rurale, molto attuale considerata l’attuale tendenza neo-ruralistica studiata ed analizzata dallo stesso Barberis.

La celebrazione ha avuto inizio con l’intervento del festeggiato che ha ringraziato sentitamente tutti i presenti per essergli vicini e grati ancora oggi.

Durante la conferenza sono poi intervenuti il Professore De Rita (presidente del CENSIS), Lucio Fumagalli (presidente INSOR), Alessandra De Seneen (Segretario Generale INSOR) e Dino Scanavino (presidente della CIA). Tutti gli interventi hanno avuto un “massimo comun denominatore”: la preziosità e l’unicità del ruolo del Professor Barberis nella trasmissione degli studi e dei valori inerenti la ruralità, analizzata e tramandata attraverso i suoi ambienti, i suoi prodotti ed i suoi protagonisti.

Grati nei confronti del contributo dato dal Professore alla Sociologia rurale e all’INSOR, si è maturata la consapevolezza di essere eredi di un patrimonio inestimabile, e custodi di un tesoro ineguagliabile che è stato tramandato e che va, proprio per questo, tutelato, conservato e trasmesso come valore di vitale importanza, non solo per gli studi attuali e futuri, ma anche per la crescita umana della società attuale e di quelle future.