Tessuti digitali a Matera
Un contributo per una progettualità non invasiva ma pervasiva
Lucio Fumagalli e Gabriella Gilli
Tessuti Digitali costituisce un’occasione privilegiata per osservare le evoluzioni emozionali manifestatisi tra centinaia di migliaia di conversazioni digitali da e verso Matera, rivelando sistemi e tessuti relazionali invisibili che pure costituiscono le mappe relazionali locali-globali del presente e potenzialmente quelle del futuro prossimo. Come l’acqua, tali sistemi spesso sono celati e conservati nel sottosuolo, rimanendo sostanzialmente sconosciuti. Con il supporto di dispositivi tecnologici di ultima generazione, sarà possibile conoscere i giacimenti digitali della città e le sue insospettabili connessioni regionali e internazionali; sarà possibile rivelare progressivamente le mappe relazionali ed emozionali del luogo, e i flussi cognitivi e comportamentali, al fine di alimentare ricerche e strategie spaziali, culturali, economiche e sociali nel prossimo futuro.
Una ricerca tra arte e processi di condivisione.
Simbolicamente le “cisterne” di Palazzo Viceconte vengono tra loro unificate e rese accessibili per diventare un percorso che innanzitutto le renda patrimonio esplicito della città di Matera e dei suoi ospiti.
Le cisterne hanno ospitato, ospitano, nascondono e svelano aspetti molto differenti della Storia e della Contemporaneità. Hanno soddisfatto esigenze primarie e ora possono diventare l’opera che esprime un desiderio di flussi relazionali non sempre del tutto visibili o comprensibili ma che rappresentano la vera ricchezza della città.
Un percorso che si avvia dalla cisterna dove si va accumulando l’acqua delle conversazioni e delle loro tracce digitali della comunità di Matera e che progressivamente si disvela nelle sale espositive attraverso infografiche rappresentative dei linguaggi, delle emozioni e delle geografie relazionali per alimentare processi diffusivi capaci di evolvere e rigenerarsi nel tempo.
In particolare:
• le immagini e i colori delle lingue parlate a Matera o parlando di Matera, le loro interconnessioni, le contaminazioni
• le tante emozioni positive e negative, attive e passive di amore, di odio, di insofferenza, di noia, di piacere, di soddisfazione, di serenità, di ansia, di speranza, di attesa, di abbandono di chi vive a Matera e di chi ne parla
• le comunità e i loro scambi nel tempo, le mappe dinamiche delle relazioni entro e fuori della città, verso le montagne della Lucania, verso il mare, verso le vie della seta, verso l’Europa, verso le Americhe e le persone che ci visitano, per incuriosirle e per renderle protagoniste e guide.
E ora scendiamo verso le acque scure e quasi immote delle cisterne per cercare di cogliere i pochi riflessi e le loro increspature per risalire poi alle luci colorate, chiassose e allegre di una città il cui tessuto sociale, culturale ed economico diviene sempre più vasto e comprensibile.
Un sistema di cisterne, aperte a chiunque, colme di dati, informazioni, rappresentazioni e suggestioni, un programma di ricerca e di esperienze visive che si svilupperà fino a giugno 2021.
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L’iniziativa è promossa dal BAICR – Cultura della Relazione in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Sociologia Rurale. Gli atti verranno progressivamente pubblicati sul sito della Casa Editrice Cibele.
Maggiori informazioni sull’iniziativa alla pagina della Fondazione SoutHeritage.
Immagini dei lavori in corso – Installazione dell’opera a cura del Prof. Lucio Fumagalli